Un cane.
Io ne avevo avuti un paio da piccola.
Peggy, il bracchetto che vomitava in macchina e che lasciammo ad un cacciatore in Sardegna.
Sketty, la lupetta portata in Calabria a far compagnia ad uno zio che lavorava nei cantieri.
E' difficile tenere un cane. E' un sacrificio, è un impegno importante.
Poi Mission Impossible che lo desiderava da sempre, con aria da cucciolo abbandonato al canile, un giorno mi fa: "certo prima di morire mi piacerebbe avere un cane...".
E così un sabato mattina di una decina di anni fa andammo a trovare la collega con una bella cucciolata di meticci 50% labrador nero , 50% canelupo.
Nella scatola ricolma di zampette e musetti sonnecchianti uno si è arrampicato sui fratelli fino al bordo della scatola e ha dato una bella slurpata a Mission Impossibile.
Così nella nostra vita sono entrati quaranta chili di peli e simpatia: Oslo.
Non è un cane, è un ammasso di guai.
Dai tre ai cinque mesi ha rosicchiato le sedie antiche, e le belle finestre bianche stile inglese.
A un anno ha ingurgitato una scatola del mio voltaren, già allora la cervicalgia mi accompagnava fedele, e il veterinario l'ha ripreso per i capelli, pardon per il pelo.
Poi il tumore superficiale in testa, il bastone infilato nel palato mentre si ruzzolava, passando per vermi intestinali, risse con gli altri cani, zecche, calzini e collant ingeriti e altre piacevolezze del genere.
Ma è bellissimo cenare con il suo abbaiare a squarciagola nelle orecchie per mendicare avanzi di cibo, camminare con una pantofola sola perchè l'altra è tutta umida di bava, svegliarsi la mattina con il suo muso contro il mio naso e respirarne tutto il sano, inconfondibile puzzo di cane bagnato. E' piacevole fargli la medicazione per l'ennesimo guaio, stavolta è un altro tumore speriamo circoscritto, mi faccio forza e gli faccio anche una iniezione mentre Mission Impossible raccoglie e fa analizzare le sue espressioni corporee più fluide.
E sappiamo tutti e due che a dieci anni un cane comincia a essere vecchio, che ci dobbiamo preparare al momento in cui ci lascerà.
Forse potremo ricominciare a fare delle ferie decenti, ad avere una casa pulita, delle macchine profumate, a riappropriarci dei divani.
Ma come faremo senza i suoi pasticci? Senza i suoi assalti festosi e fangosi ai nostri ospiti?
Oslo sei vecchietto e un po' acciaccato, vuoi smetterla di portare a casa sassi enormi e di fare risse con i rottweiler???