Thursday, February 26, 2009

Svezia

Ormai sono diventata sfacciata e a chi va all'estero chiedo di comprarmi una rivista di maglia

Questa è svedese, le istruzioni non si capiscono, ma ci sono gli schemi e mi piace guardare le foto cogliere le differenze dei servizi, dell'impaginazione, delle pubblicità, rispetto alle nostre riviste.
Dai magazzini Indiska di Stoccolma ho ricevuto anche questa mini-mini sciarpa calda e comoda e soprattutto facilissima da rifare.

E' una striscia a maglia legaccio, lana grossa, misura 46 cm x 13, penso si possa realizzare in una mezz'oretta.

Tuesday, February 24, 2009

Ordine e disordine

Artisticando chiede consigli su come tenere in ordine i fili da ricamo.

Tutto fila liscio finchè la matassina è ancora poco utilizzata e le fascette reggono, poi si deve escogitare qualcosa di diverso.

Un paio di tecniche le ho ereditate da mamma.

Si può arrotolare il filo ad un oggetto piccolo, mamma che fumava usava le scatoline dei cerini, anche per conservare le perline, ma va bene anche un cartoncino un po' spesso:


La tecnica che preferisco, sempre tramandata da mamma, è tagliare la matassina in fili di lunghezza della gugliata, accoppiarne di tre colori diversi e poi farne una treccia. Per usare il filo si piega la treccia a metà, dal centro si prende un capo e si tira dolcemente tenendo fermi gli altri fili:


Il metodo più professionale è prendere un cartoncino, farci dei buchini, scrivere il colore ed il numero di riferimento della matassina e fermarli con un cappio. Questo sistema è anche il più pratico per fare gli schemi in bianco e nero in cui i colori sono indicati con la legenda:


Per questo possono tornare molto utili i cartoncini bianchi delle calze che io adoro e non riesco a buttare.

Certo tutto questo in teoria: io non sono proprio la persona adatta a dare consigli, viste le condizioni della mia scatolina dei fili...

Saturday, February 21, 2009

Alla ricerca della merceria perduta

Che fine hanno fatto le belle mercerie di una volta?

Quelle un po' buie, con la merciaia con i mezzi occhiali che misura la stoffa sul metro disegnato sul bancone.
Quelle dove vorresti rimanere chiusa di notte per poter aprire tutti i cassettini, sbirciare in tutti gli angoletti.
Quelle dove ci sono le meravigliose scatole di cartone con i bottoni cuciti fuori e dove puoi chiedere un consiglio alla amica della merciaia che passa lì i pomeriggi seduta su una sedia facendo uno scialle a maglia?.

Sparite.
Irrimediabilmente.

Ogni tanto se ne trova qualcuna simile e allora vale la pena di segnalarla.

La mia preferita è in una traversa di viale Marconi, a Roma, esattamente in via Borghesano Luccese n. 41.
Ha la lana, i bottoni, i fili da ricamo, tante passamanerie ma soprattutto l'atmosfera è quella giusta!

A Monteverde nuovo ce n'è un'altra, meno romantica, un po' cara ma molto fornita - lì ho trovato la tela emiane e le palline di feltro, vende anche la tela Aida di lana a quadretti grandini per fare le copertine baby. Si trova sotto i portici in Largo S. Eufrasia Pellettier n. 13, che è la piazzetta del mercato dietro piazza Scotti, sempre a Roma

Chi ne conosce altre?


E invece vi invito a visitare il blog di Nina, è in ungherese e non si capisce nulla, ma le foto sono bellissime e non so come ho anche trovato uno schema gratuito.

Wednesday, February 18, 2009

Autocelebration del minimal blog


Ho iniziato nel 2006, con Base, un po' per noia, un po' per curiosità e son passati già tre anni esatti.
Mi faccio i complimenti per la costanza, io che sono l'incostanza per eccellenza e che inizio mille cose e ne abbandono novecentonovantanove.

Non ho ancora capito cos'è un Pif, un Sal o un Robin round, se un blog candy si mangia o no, so che non avrò mai il tempo di partecipare ad uno Swap e non farò mai i soldi con il blog.

So che il mio non avrà mai un milione di contatti, nè verrà recensito per l'alto valore socio-culturale dei contenuti. Mi vergogno davanti ai blogger che nel mondo vengono perseguitati perchè fanno dissidenza verso i loro regimi mentre io sono concentrata sul mio ombelico e frantumo chi passa di qui con i miei problemi ed i miei pensieri che al confronto hanno le dimensioni di un buco in un golf.

Ho bisogno di una terza dimensione che non sia casa e lavoro, a me diverte, diverte scriverlo, rileggerlo e soprattutto ricevere commenti; mi lusinga aver convinto almeno altre dieci persone ad aprirne uno, dal professore di filosofia al ragazzino di prima media.

Life isn't about finding yourself.
Life is about creating yourself.
George Bernard Shaw
Il regalo più grande per festeggiare questo anniversario è presentarvi il blog di

********WONDER PERLINA*********

Sunday, February 15, 2009

La morale della parrucchiera 1

Odio, come poche cose, andare dal parrucchiere. E chi mi conosce lo intuisce dalla chioma selvatica.

Odio che immancabilmente dopo la terza spazzolata sciampiste sottopagate esclamino "quanti capelli... che li vuole lisci?" pensando che a causa mia non faranno in tempo ad acchittarsi per il sabato sera.

E' una perdita di tempo, tra donne che sembra non vedano l'ora di regredire di almeno cinquanta anni, dimentiche di anni ed anni di battaglie femministe fanno discorsi insensati che al confronto Uomini e donne è un programma culturale.

La testa pizzica per la tinta, penso a quanti lavoretti potrei fare in questo tempo perduto e non vedo l'ora di tornare a casa.


Ultimamente sono affezionata cliente di una botteguccia molto popolare, nel senso del quartiere, gestita da due sorelle bionde di mezza età, emule di quel trionfo di eleganza che è la Ventura.

Il motivo principale per cui ci vado è che di sabato pomeriggio trovo sempre posto senza prenotare.

Questo dovrebbe essere già un segnale ma faccio la snob e quasi mi beo in questo viaggio in un'altra dimensione, quasi una full immersion sociologica, e talvolta riesco a captare perle di saggezza che chiamerò "la morale della parrucchiera" e forse sono una piccola spiegazione di perchè questo nostro paese è tanto disastrato.



Onestà

Il discorso verte spesso sui guai dell'Italia, oggi si parla di autobus e dei poveri ragazzi italiani che vanno a scuola e spesso vengono pizzicati dal controllore senza biglietto e prendono la multa.


- "Una volta c'era un extracomunitario e a lui mica gliel'hanno chiesto il biglietto" - si accalora una mamma sotto il phon.

- "Certo hanno paura, mica è giusto che i nostri debbano pagare e quelli fanno come gli pare" - incalza un'altra.

Mentre passa le meches una delle bionde esclama tra il consenso generale:
- "Visto che al governo e ai posti alti in Italia rubano tutti, allora nel nostro piccolo fateci rubare un po' anche a noi!"


- "La ricevuta la faccio più bassa va bene?" non ho il coraggio di fare il pezzo da moralista, hanno trovato il punto di tinta che mi piace, pago e spero che i capelli crescano un po' più lentamente.

Saturday, February 14, 2009

San Valentino 2009


Ogni scusa è buona per ricamare cuoricini...



Buon San Valentino!

Saturday, February 07, 2009

A che serve un biscornu?


Che felicità leggere nuovamente un commento di Wonder Perlina!!!

Anzi da oggi Wonder Wonder Perlina, visto che è una ragazza veramente coraggiosa e che sta affrontando una prova difficilissima con grande forza d'animo.

Dai sei a un buon punto e ti ammiro WWP!


Tornando alla domanda " a che serve un biscornu", la risposta tecnica ma più banale è "serve ad appuntare gli spilli".

In realtà e un oggetto indispensabile, visto che nella nostra vita siamo costantemente punti da spillatine, talvolta lievi come un soffio, altre volte pesanti come pugnalate.


E il biscornu magicamente , come un pendibulle, un berlingot e un pinkeep, , fa rilassare e ripensare, punto dopo punto, agli eventi che ci circondano con animo un po' più sereno, a rimanere con se stesse pensando alle persone a cui si vuole bene e alle quali per un motivo od un altro non si può stare vicino.


Si prendono due quadratini di stoffa, si ricamano alla bell'è meglio, si cuciono in un modo strano seguendo un tutorial o un altro, si imbottisce, et voila il biscornu assorbe qualche nostra pungicatina.


Quindi cara WWP scegli: o ti apri un blog o inizi il tuo biscornu!
Baci

Friday, February 06, 2009

Biscornu finalmente

Presa da improvvisa frenesia ho accantonato tutti i work in progress, copertina baby - cuscini old america - ricamo rosso Elegante, ed ho fatto il mio primo imperfetto, impreciso, irregolare biscornu.

Ho preso lo schema del ricamo in uno dei blog che visito, ma purtroppo l'ho fatto qualche tempo fa e non ricordo più l'autrice per poterla citare. Se ti riconosci per favore mi lasci un commento così che possa ringraziarti?
Mentro lo facevo pensavo che più che un ricamo è un'opera di ingegneria.
L'ultima cucitura non combaciava bene ed ho dovuto fare un cugnetto, non l'ho stirato e, ad essere onesta, le mani non dovevano essere proprio linde e mi è venuto anche un po' ombrato...

Tuesday, February 03, 2009

AAA consiglio cercasi

Help help chiedo aiuto alle ricamatrici più esperte!





Ho iniziato un lavoro di quelli ad alto rischio di abbandono, visto che è un po' lunghetto. Seguendo le istruzioni sto utilizzando il cotone a due fili ma su tela aida (so che l'aida non è il massimo per lavori di un certo pregio ma la merciaia mi ha detto che non tiene il lino visto che ha poche clienti così raffinate da ricamare...).

Il risultato non mi convince infatti a due fili mi sembra troppo piatto e sotto il rosso si intravede un po' di chiaro.

Avevo addirittura pensato di ripassarci sopra con un filo solo, ma temo venga una schifezza peggiore.

Che ne pensate? Non ho nessuna intenzione di iniziare daccapo e viceversa non vorrei continuare un lavoro impegnativo che poi finito non mi desse soddisfazione.


Una volta tanto le foto migliorano il risultato effettivo.



Grazie in anticipo!




Sunday, February 01, 2009

Trucchi del mestiere

Nell'ultima incursione al mercatino della settimana scorsa, oltre alle forbicine, ho preso anche delle cornicette in miniatura a solo un euro ciascuna, misurano pochi centimetri.




Girellando qua e là per i blog leggo che la maggior parte delle ricamatrici e delle knitters si sentono in colpa perchè iniziano tanti lavori e non li finiscono.
Addirittura ne ho letto uno in cui l'autrice aveva come buon proposito del 2009 quello di finire tutti i lavori iniziati!
Cominciamo con il dire che non deve essere un obbligo sennò diventa lavoro e non hobby.
E di motivi per sentirci in colpa ne abbiamo tutti i giorni a scatafascio e ci manca anche questo.
Quindi vi svelo un trucco per non avere mille lavori iniziati: fare solo lavori piccoli!
Anzi minuscoli! Come questi quadrucci ricamati in quattro e quattr'otto!

E siccome come al solito io sono tutta teoria, ho iniziato un lunghissimo pannello ricamato...