Wednesday, February 20, 2008

Coetanei




da Adn kronos

Mezzo secolo e ancora contemporaneo. Compie cinquant'anni il simbolo della pace, composto da una linea verticale e due linee inclinate verso il basso, inscritte in un cerchio. Diventato negli anni uno dei loghi più conosciuti, associato all'America degli anni ‘60 e alla cultura hippie, nasce in realtà in Gran Bretagna nel 1958 come simbolo della Cnd (Campaign for nuclear Disarmement), organizzazione pacifista che aveva tra i suoi promotori il filosofo Bertrand Russell (1872-1970).
(...)

Sunday, February 17, 2008

Irish Blessing



May you have sunshine
On a cloudy day
When you need to be home





May you find your way
May you always have courage
To take a chance

And never find frogs
In your underpants


E non ricevere mai in regalo

una borsetta fatta da me


Saturday, February 16, 2008

Eroine

I am Elinor Dashwood!


Take the Quiz here!


domani mi compro il libro, ho bisogno di un bel polpettone nelle notti insonni

Thursday, February 14, 2008

riecco San Valentino

Auguri a tutti i Valentini e le Valentine.
Voodoo d'amore in prestito on demand

Tuesday, February 12, 2008

Signorina

La signorina Nedda aveva circa cinquantacinque anni quando la assumemmo. Eppure mi sembrava talmente vecchia.
Era una tipa curiosa: veneta, cuciva e cucinava, amava i gatti, o meglio era proprio una gattara. Era zitella ma sicuramente se l'era spassata assai. Qualcuno diceva che da ragazza, in tempo di guerra, le avessero rasato i capelli a zero, cosparsa la testa di pece e coperta di piume, perchè se la faceva con i tedeschi. Non ebbi mai il coraggio di chiederle se era vero.
Una volta, casualmente, facemmo insieme un pezzo di viaggio in treno, lei mia madre ed io. Non so come venne il discorso - mia madre era grande a provocare nelle conversazioni - ma lei temeraria disse ad alta voce "io non sono fascista, sono mussoliniana". Mi sarei nascosta sotto il sedile, ma lei era fatta così sfrontata e coraggiosa. Come quando le diedero lo sfratto e si ritrovò fuori casa solo con la borsetta con la quale era venuta in ufficio, non si perse d'animo e trovò comunque una soluzione.
Aveva un ragazzo, un tipo di trent'anni, che noi, le colleghe giovani e maligne, dicevamo che stava con lei solo perchè gli cucinava e gli attaccava i bottoni delle camicie.

Raccontava dei suoi amori da ragazza che, si intuiva, dovevano essere stati non pochi. Di uno in particolare parlava chiamandolo "il fiore che non colsi". E forse fu il suo unico rimpianto in un mare di ricordi.
D'estate si lamentava che faceva caldo e si chiudeva in ufficio e lavorava in sottoveste.
Una volta arrivò una lettera anonima: Se non la licenziate mettiamo una bomba.
Traccheggiai a lungo, temevo ci rimanesse male, ma quando gliene parlai lei alzò una spalla e disse "ah, la conosco è una matta, non ci fate caso".

Quando al suo capo non andò più bene perchè arrivavano i computer e lei non sapeva usarli - toccò a me licenziarla, as usual, e non fu facile ve lo assicuro.

Sfrattata e senza lavoro tornò al suo paese - Sacile (PN) - dove, mi raccontava, andava in bicicletta e quando pioveva metteva la cuffia della doccia e i guanti di gomma per lavare i piatti per non bagnarsi.
Ogni tanto la chiamavo, sempre più raramente.
Anche lei non c'è più, chissà dei suoi giovani amori in quanti la penseranno ancora.

Monday, February 11, 2008

Rimpianti


C'è una cosa che non perdonerò mai a Ex Sifolin foot, che da oggi chiamerò Mission Impossible, ed è di avermi fatto vendere la vespetta bianca, trent'anni fa. E' vero che ogni tanto cadevo e mi doveva venire a raccogliere, ma così mi ha definitivamente tarpato le ali.

Da sabato scorso c'è un'altra cosa che non gli perdonerò mai: non mi ha fatto prendere dai cassonetti una macchina da cucire Necchi antica completa di mobiletto.
Sì sarò una robivecchi, una rovistatrice di immondizia, ma lasciarla lì è stato un sacrilegio.
Era tenuta benissimo e qualche essere insensibile (mai come Mission Impossible) se ne è disfatto in una mattina di sole.

Sì, lo so che a casa mia non entra più neanche uno spillo, ma fortune così capitano raramente. E quando siamo tornati dopo un paio d'ore non c'era più.

Aveva ragione la signorina Nedda che mi diceva sempre: meglio vivere di ricordi che di rimpianti!
Ma forse si riferiva a qualcos'altro...

Sunday, February 03, 2008