Wednesday, August 29, 2012

Cinquanta sfumature di che?

Vanno di moda le cinquanta sfumature di colore.

L'unica cosa che rimarrà sarà il titolo che ci verrà ripropinato in mille salse, un po' come "cronaca di una morte annunciata", da giornalisti di tv e giornali a corto di fantasia (già li vedo: cinquanta sfumature di crimine, cinquanta sfumature di dichiarazioni politiche, cinquanta sfumature di riforme fiscali ecc.), e una tipa impaccata di soldi.

Non li ho letti -  non so se lo farò, forse sì ma perchè non mi piace parlare di qualcosa solo per sentito dire, voglio esercitare a pieno titolo il mio diritto di critica, di sicuro non li comprerò -   ma pare che la cosa più intrigante sia che il protagonista è un gran romantico, dopo una frustata regala alla povera scema di turno un anello di Cartier.

Una frustata???

Ma io ti denuncio immediatamente in polizia dopo una frustata!
E l'anello di Cartier me lo compro con i miei soldi, e se non ce l'ho perchè ho pensato bene di contribuire alla continuazione della specie, o sono disoccupata,  e quindi non ho ne ho da buttare, se proprio ci tengo me lo compro finto dalla bancarella cinese !

Vorrei ricordare alle parvenues della letteratura porno-soft che circa quarant'anni fa una tipa bionda scrisse una serie di libri in cui le donne non erano vittime consapevoli (e le donne non sono mai consapevoli quando sono vittime, sono vittime e basta) ma erano soggetti attivi che decidevano di prendersi quello per secoli era stato loro negato.

Adesso che in Egitto hanno pensato bene di molestare le donne che passeggiano da sole  per costringerle a stare a casa o a uscire solo se accompagnate da un parente maschio, sarebbe ora che noi  fortunate e che abbiamo avuto chi ha lottato per noi per consentirci anche la libertà di scrivere e leggere un libro porno soft, apprezzassimo e ci tenessimo stretto quanto ottenuto, dovremmo lottare ogni minuto della nostra vita per non perdere nemmeno un milligrammo della nostra libertà e difenderla coi denti e con le frustate se necessarie.
Sì ma date e non subite.

Tiro giù dalla mia libreria, ripiano  donna, quattro libri, versione economica pagine ingiallite, di Erica Jong (chissà quanto saranno datati a rileggerli ora, e chissà se li avevo letti tutti) e, li presto - dico presto - a giovani pulzelle dell'ufficio affinchè colmino l'imperdonabile lacuna e leggano i classici.

Apro uno dei libri e scivola fuori una cartolina dimenticata degli anni 80, chissà perchè archiviata proprio in Paura di volare.
Saranno cinquanta sfumature di ricordi?


Monday, August 27, 2012

Abitudini: out of office

Come ci si abitua facilmente al cambio di ritmo.

Dopo un paio di giorni di disorientamento durante le vacanze ho  intrapreso la strada della nullafacenza.
Pur di non finire i mille lavori cominciati e dopo una produzione quasi industriale di braccialetti all'uncinetto, ho pensato bene di fare una divagazione e ho trovato addirittura il tempo per fare cavallucci e pupe di biscotto.


Mi sono ben guardata dal sfoggiarli durante la processione dell'Assunta, è un privilegio riservato ai piccoli. Durante la sfilata i bambini li portano al collo legati da un nastro rosso, alla fine della processione i biscotti sono mangiucchiati e ne rimane ben poco.
Quando la tradizione nacque i cavallucci e le pupe erano probabilmente l'unico dolce mangiato durante l'anno. E i genitori raccontavano ai figli affamati che la scala che porta al Paradiso ha gli scaloni di cioccolata e per cena c'è minestra di caramelle.
 



Devo rivedere la ricetta (troppo lievito) affinchè non si sformino troppo nella cottura.


Incredibile ma vero, ho visto anche i programmi di cucina e finchè non farò i tozzetti con le mandorle non potrò dichiarare chiusa la parentesi estiva  nel mondo per me abbastanza sconosciuto dell'arte culinaria.





Sunday, August 26, 2012

Trina di Orvieto 2



Ho scoperto a cosa servono i piccoli esagoni che la signora di cui ho parlato nel post precedente ha realizzato in quantità. I fiori, le foglie  e l'uva sono realizzati con una tecnica molto simile al pizzo d'Irlanda, ma poi con un ferretto speciale vengono stirati e modellati in rilievo. La rete che unisce il tutto deve essere irregolare.
Che pazienza!


Thursday, August 23, 2012

Trina di Orvieto

Che emozione! 
Sono entrata in un negozio di scarpe e la proprietaria, una bellissima signora, stava lavorando all'uncinettto. 
Cortesemente stava per mettere via il lavoro quando mi ha visto.

Ma io mi sono subito distolta dalle scarpe e le ho chiesto di mostrami cosa stava facendo.



Realizzava un centro per un cassettone, con la tecnica della trina di Orvieto.

Mi ha raccontato che sono rimaste pochissime donne a conoscere questa speciale lavorazione e che non esistono pubblicazioni in merito.


Merletto Orvietano

Da grande mi piacerebbe imparare a farlo...



 



Sunday, August 19, 2012

E alla fine fu il paisley

Le vacanze sono agli sgoccioli e dopo una indigestione di braccialetti, e un filet iniziato per una tenda, ho avuto un flash e mi  sono improvvisamente resa conto di essere circondata da motivi Paisley. Ho scoperto che questo motivo per quanto nato in India, prende il nome da una città scozzese.
Hai presente quando scopri una parola nuova e improvvisamente la leggi e l'ascolti tante volte?

E c'è sul telo copridivano:
  Ne parlano nella rivista dal parrucchiere che cita le collezioni di Stella McCartney e Etro

Sul bellissimo foulard Erfurt che mi hanno regalato, ripassato con ricamo

Sui bellissimi quadri originali sixties di Artisticando

Sullo scampolo di maglina preso al mercato


 E ho provato a farne all'uncinetto dopo averli visti su pinterest,  ma con risultati più che mediocri...


Decisamente più belli i paisley disegnati che quelli fatti all'uncinetto!

Wednesday, August 15, 2012

Bracciale ad anelli, sembra facile...

fare gli anelli è semplice, 15 catenelle e 30 maglie alte, metterli insieme per far venire il motivo e averli tutti per il verso giusto sembra facile...


quasi dimenticavo: Buon ferragosto a tutti!

Sunday, August 12, 2012

Anelli infinito, uncinetto naturalmente

 Con le migliori intenzioni ho iniziato un lavoro "importante".
Inserti a filet con rose per le tende del salone.
 Non avevo un cotone di buona qualità, necessario per lavori "importanti".
E allora ne ho preso un gomitolo in merceria.
Però ho sbagliato l'acquisto e l'ho preso troppo grande, non va bene per un lavoro "importante".


E allora ho ricominciato i lavori minimi, tra cui gli anelli infinito, per fare pendant con i bracciali....






Friday, August 03, 2012

Wednesday, August 01, 2012

Porta uncinetti

 Per il cucito ci vuole pazienza e tempo.

Anche quando, stando in ferie, abbondo del secondo requisito, sono sempre in difetto del primo.

Le puriste obietteranno che non ho messo il filo rosso per rifinire il nastrino ed attaccare  il bottone.
Che non ho tagliato via tutti i fili di troppo.
Che la pattina che deve evitare agli uncinetti di scivolare via dall'alto è troppo corta.
E questo solo perchè dalla foto non si vede tutto il resto delle pecionate (ndr: termine romano per indicare cose raffazzonate).

Ma quel che conta è che la stoffa è carina e che al paesello susciterò l'invidia di tutte le vecchiarelle.

Mi pare di sentirle, assise sullo lore seggioline, spettegolare sulla romana che non solo non si ferma mai a chiacchierare con loro, ma  fa anche la snob sfoderando il portauncinetti.

Tsè tsè, altro che terrazza di Taormina, piazzetta di Capri, distesa di sabbia rosa di Budelli.

Queste sì che sono vere vacanze alternative, chic perdippiù.

p.s. ho comprato un manuale di auto-ipnosi, si capisce?