Tuesday, May 24, 2011

Alla ricerca delle origini

Sabato, incastrata da zio Tuvòfàlamericano e accompagnata dal pazientissimo Mission Impossible, abbiamo accompagnato una coppia di simpatici signori americani alla ricerca delle loro radici nel paesetto dove abbiamo comprato la casetta di cui vi ho già raccontato.
Noi che viviamo in una nazione dove il glorioso passato ci rende più vivibile il penoso presente, non ci rendiamo conto di quanto sia prezioso avere costantemente a portata di mano la propria storia.


DonnaJ coltivava da anni un sogno: vedere il paese da cui tanti anni fa partì il nonno alla scoperta di un nuovo mondo e di un futuro possibile. Cercare nel cimitero la tomba dei propri bisnonni e cercare la casa dove avevano vissuto i suoi antenati.


E' stato emozionante vederla passeggiare nel paesello, scattare foto incredula ai panni stesi, ricevere i saluti del sindaco e il certificato di nascita del nonno. Vagare nel cimitero nella vana speranza di riconoscere tra le lapidi annerite un nome familiare.


Divertente sentirla sussurrare: "sembra di stare nel MedioEvo", forse si confonde con il milleottocento, ma non facciamo troppo gli snob.


Adesso lei e il marito, anche lui di origini italiane, sono benestanti, hanno l'aereo privato, quattro figli e quindici nipoti e una cadillac quattro ruote motrici e nove posti, ma non sono molto comprensivi con chi oggi dai paesi più poveri insegue il sogno che fu dei loro antenati. Chissà che questa gita non li faccia riflettere un po'.

Che c'entrano i porta aghi?

Niente , ma non piacciono i post troppo didascalici.

2 comments:

Unknown said...

Caspita, mi ero persa il "Rogito ergo sum". Sai che secondo me hai fatto benissimo a prendere quella casa? Come diceva Pavese: "Un paese ci vuole, non fosse che per il gusto di andarsene via. Un paese vuol
dire non essere soli, sapere che nella gente, nelle piante, nella terra c’è qualcosa di
tuo, che anche quando non ci sei resta ad aspettarti". E che, a un certo punto della vita, desideri riscoprire e riconquistare.

Bacibaci,
I.

P.S. I lavori delle foto sono davvero carini!

wonder perlina said...

i porta aghi sono deliziosi, vorrei essere stata li' come una mosca per ascoltare il discorso medioevale di donnaj, chissa' che emozione ha provato!