Tuesday, May 29, 2007

Venticinque


Mi piacerebbe poter dire “Sembra ieri”.

Ricordo perfettamente quel giorno in cui la sorella, all’epoca nostra collega, con un’aria fintamente preoccupata, esordì con noi:

“Un fratello si sposa”.

Sicuramente il più grande.

Cenno di no con la testa.

Allora il secondo.

Diniego ancora più forte.

“Lui O…, il più piccolo!?!” con le “o” del nome tutte belle aperte e l’ultima trascinata per far emergere tutto lo stupore.

Piccolo scandalo in famiglia, ma piccolo piccolo, in fondo siamo negli anni ottanta, mica nel cinquanta quando nonno era sindaco. Erano gli anni degli Abba e di Baglioni, delle spalline imbottite, c’erano ancora gli ellepi e in tv, da non molto a colori, Starky e Hutch e le Charlie Angels.

E lei, che chissà quante volte con le amiche avrà ripetuto la moina un po' per divertirsi un po' per convincersi che era proprio vero, sorridendo dolce e comprensiva concluse:

“Lui dice che aveva capito subito che F… era la donna della sua vita, l’unica, e che l’avrebbe sposata”.

Sì proprio lui, il più piccolo dei maschi, ma anche, credo, il più testardo. Forse l’unico a Roma che, fine anni settanta, a sedici anni portava i calzoni corti, a ventidue faceva discorsi così seri e prendeva impegni per tutta la vita.

Vorrei poter dire sembra ieri ma non sono gli anni passati, venticinque dicono i bene informati, a non far sembrare ieri quel giorno dell’annuncio.
Sono i tanti eventi che si sono succeduti a far comprendere che è passata una fetta di vita.
Cinque figli scodellati con una naturalezza invidiabile, e tirati su come se niente fosse.
Roba che gli altri genitori ti fanno un figlio unico, pare che abbiano scalato l’Everest, e lo trattano come il principe ereditario.
Mica li portano a scuola in tre sul vespone, a gennaio alle otto di mattina, coi calzoni corti perché così si temprano.
E gli eventi negativi che avrebbero sfiancato chiunque, affrontati con una forza, una serenità ed un coraggio che possono essere generati solo da una grande fede e da un grande amore. Tanto da averli trasformati in opportunità, dopo aver conosciuto quanto dolore c’è negli ospedali, per dedicarsi ad iniziative di solidarietà.

Oggi lui dice che la moglie è una santa, la chiama Amore al telefono, magari si scorda compleanni e anniversari ma è puntualissimo nell’arrivare tardi agli appuntamenti .
Che vuoi con un’azienda di comunicazione, altre quattro o cinque attività, tra cui una squadra sportiva, da far funzionare, e chissà che altro mi dimentico, sfido chiunque a non addormentarsi al cinema. Ma lei imperterrita continua ad organizzargli anche la vita sociale. Che sia la testardaggine reciproca il loro segreto?

Altro che Family Day, tanto per rimanere sull’attualità, questi due rappresentano il Family Day by Day da venticinque anni e, se tanto mi da tanto, continueranno imperterriti, tenaci per tanti altri moduli da venticinque a seguire così con naturalezza, come se fosse l’impresa più facile della terra.

Ma io so, loro lo sanno, quanto in realtà sia difficile.

Di cuore auguri

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