Wednesday, June 20, 2012

Non si sfugge al proprio destino

Sapete di quei segreti  finalmente rivelati dopo pagine e pagine dei romanzi d'appendice?
Di quelle lettere misteriose che girano per puntate e puntate nelle telenovelas?
Anche io ho scoperto il segreto nascostomi per secoli dalla mia famiglia.

Il mio bisnonno materno, Adeodato, verso la fine dell'ottocento, faceva il venditore ambulante di casalinghi e articoli di merceria. Sembra che fosse troppo buono per quel mestiere, dava la merce a credito e non divenne mai ricco.

Ecco spiegato perchè le bancarelle mi attirano sempre tanto.


Ho avuto un'altra illuminazione quando ho conosciuto un suo discendente, mio parente di sesto grado, cugino di terzo, che da una vita fa il robivecchi.


 

Potevo fare a meno di visitare il suo magazzino?


Troppi segnali di vicinanza, uno è l'organetto della premiata Ditta Soprani di Castelfidardo.


Cataste di ferri di ogni tipo e una soffitta piena di impicci nella quale sono incredibilmente riuscita a trovare un paio di oggetti da comprare.




Hai un gran daffare a tentare di mettere a posto la casa, hai voglia a comprare libri del tipo "la vertigine dell'ordine", inutile girare per siti internet sul decluttering. 
Una parte importante del destino è scritta nel nostro dna.


E adesso con questa benedizione scientifica, a posto con la coscienza, posso continuare a frequentare impunemente mercatini e rigattieri, a bearmi nel mio disordine, finalmente senza sensi di colpa.

Grazie Avo Adeodato.


3 comments:

DaniVerdeSalvia said...

Ahhh, adorerei avere un parente robivecchi!
Ma... forse sono io, per il parentado, 'la parente robivecchi' !!!
E per continuare la serie degli infiniti fili di seta che ci legano e ci collegano, anche il mio bisnonno ( o addirittura il trisnonno?) faceva il merciaio ambulante, col carretto tirato dal cavallo.
Niente di nuovo sotto il sole ;))))

wonder perlina said...

no, non si sfugge ad un destino così particolare, ma la tua casa non la ridurrai mica così?
dalle mie parti il venditore ambulante di merceria e biancheria lo chiamavamo il "mercantino", passava tutti i giovedì pomeriggio, ero piccola ma ancora me lo ricordo su una macchina rossa vecchia con il portabagagli enorme.

Giorgia said...

Ti ho appena conosciuta e ho deciso di seguirti perchè anche io ho la mania dell'accumulo e riesco a trovare sempre in ogni discarica qualcosa che mi serve. E poi mi piace troppo la lista dei diritti, dxevo farla vedere a mio marito!!!
Ciao e grazie per il tuo bel blog.
ti metto sulla bacheca del mio blog romantici ciafanagli.