Sunday, June 21, 2009

work life balance

Volete proprio sapere qual'è il tema sul quale giro intorno da un po' di post?

Sono sicura che tutte coloro leggono questi blog ne hanno a che fare: come si concilia la vita lavorativa con la famiglia, e soprattutto con i figli?
La qualcosa è praticamente impossibile soprattutto in una citta infernale come Roma e in una nazione così poco attenta al sociale e così - permettetemelo - poco civile come l'Italia.
Dove sembra che le uniche donne che abbiano un peso e siano degne di copertine sulle riviste e titoli cubitali sui quotidiani siano le veline, le ragazze immagine pagate per partecipare a feste di dubbissimo gusto, e non le eroine che quotidianamente si inventano la sopravvivenza fra pratiche da finire e figli da prendere al costosissimo asilo.

Ebbene qualche giorno fa ho fatto una docenza ad un master postuniversitario - scusate la fanaticheria ma quando ce vo' ce vo' - e siccome sono una secchiona mi sono preparata non solo sul tema da presentare ma anche sulla platea a cui mi sarei rivolta.
Si trattava di 18 studenti dai 26 ai 30 anni e più, un ragazzo e diciassette ragazze, di cui una meravigliosamente incinta.

Ho letto le loro brevi note biografiche e qualche tesi mi ha colpita. Tra cui quella che una ragazza che aveva fatto un progetto di studio sul bilancio tra lavoro e vita familiare presso le Poste Italiane.
Alla fine dell'incontro, circondata da un manipolo di curiosi (e/ o furbetti che cercavano di arruffianarsi per il posto di uno stage) - mentre mi sentivo tanto il professore di Cogli l'attimo - le ho chiesto:
"Ho visto che ha fatto questo studio, ha trovato la soluzione a questo annoso problema?"
e lei carina di rimando:
"Le dico solo che ho aperto la tesi pubblicando una vignetta di Pat" e me l'ha descritta.

Non potevo che cercarla su internet e mostraverla: la trovo divertentissima e drammatica nello stesso tempo.





Ogni vostro contributo è più che benvenuto!

8 comments:

silvana said...

molto carina! però con queste "fanaticherie" , come le chiami tu, mi incuriosisci. Master postuniversitario? l'impicciona che è in me avrebbe 1000 domande, resisto, mi faccio i fatti miei! hai poi scelto il fortunato per lo stage?
silvana

wonder perlina said...

esilarante la vignetta! comunque c'è qualche brava mamma che riesce a fare tutto e anche di più. Vi rimando all'acquerello di Mina per intenderci....

Pinta said...

già ti vedo con gli occhialetti da professoressa...
baci

bricolo-chic said...

@ Silvana: e no, il/la fortunata per lo stage deve passare per le forche caudine del colloquio di selezione eh eh eh!

@wonder perlina: chissà chissà ne riparliamo tra una ventina d'anni, sicuramente Mina è un grande esempio, ma il prezzo è giusto???

@ pinta: ma che mi hai visto??? sì occhialetti da prof, e tu quando organizzi un master di broderie?

Artisticando said...

un tema impossibile, come l'isola di Peter Pan. Io per ora non concilio, nel senso che ho abbandonato i sensi di colpa della voglia di onnipotenza/onnipresenza e faccio quello che posso. Se non e' abbastanza, rispondo: cercatevene un'altra.

Unknown said...

Beh, io sono ancora lontana dalle assillanti questioni che descrivi nel post... Per ora l'università succhia tutto il mio sangue ed è anche un bene, così non ho tempo per pormi troppe domande sul futuro. O___o

Il mio contributo alle tue riflessioni è del genere consolatorio, declinato in "strisciata della carta di credito": passa dal mio blog e capirai. C'è una piccola sorpresa per tutte le lettrici.

Baci,
Ila

.C annA said...

Io è meglio che non commento sennò potrei dire cose di cui dovermi poi pentire!

e con questo ho detto tutto!

;)

Mina said...

sei proprio fanatica...
la fortunata per lo stage non è ancora stata prescelta: difficile! tutte troppo preparate dopo il super master di Bricolo'.

WP cerco di fare quello che posso e non credere che fili tutto liscio! comincio a fare una gran fatica!

un bacio