Volete proprio sapere qual'è il tema sul quale giro intorno da un po' di post?
Sono sicura che tutte coloro leggono questi blog ne hanno a che fare: come si concilia la vita lavorativa con la famiglia, e soprattutto con i figli?
La qualcosa è praticamente impossibile soprattutto in una citta infernale come Roma e in una nazione così poco attenta al sociale e così - permettetemelo - poco civile come l'Italia.
Dove sembra che le uniche donne che abbiano un peso e siano degne di copertine sulle riviste e titoli cubitali sui quotidiani siano le veline, le ragazze immagine pagate per partecipare a feste di dubbissimo gusto, e non le eroine che quotidianamente si inventano la sopravvivenza fra pratiche da finire e figli da prendere al costosissimo asilo.
Ebbene qualche giorno fa ho fatto una docenza ad un master postuniversitario - scusate la fanaticheria ma quando ce vo' ce vo' - e siccome sono una secchiona mi sono preparata non solo sul tema da presentare ma anche sulla platea a cui mi sarei rivolta.
Si trattava di 18 studenti dai 26 ai 30 anni e più, un ragazzo e diciassette ragazze, di cui una meravigliosamente incinta.
Ho letto le loro brevi note biografiche e qualche tesi mi ha colpita. Tra cui quella che una ragazza che aveva fatto un progetto di studio sul bilancio tra lavoro e vita familiare presso le Poste Italiane.
Alla fine dell'incontro, circondata da un manipolo di curiosi (e/ o furbetti che cercavano di arruffianarsi per il posto di uno stage) - mentre mi sentivo tanto il professore di Cogli l'attimo - le ho chiesto:
"Ho visto che ha fatto questo studio, ha trovato la soluzione a questo annoso problema?"
e lei carina di rimando:
"Le dico solo che ho aperto la tesi pubblicando una vignetta di Pat" e me l'ha descritta.
Non potevo che cercarla su internet e mostraverla: la trovo divertentissima e drammatica nello stesso tempo.
Ogni vostro contributo è più che benvenuto!
Sunday, June 21, 2009
Subscribe to:
Post Comments (Atom)
8 comments:
molto carina! però con queste "fanaticherie" , come le chiami tu, mi incuriosisci. Master postuniversitario? l'impicciona che è in me avrebbe 1000 domande, resisto, mi faccio i fatti miei! hai poi scelto il fortunato per lo stage?
silvana
esilarante la vignetta! comunque c'è qualche brava mamma che riesce a fare tutto e anche di più. Vi rimando all'acquerello di Mina per intenderci....
già ti vedo con gli occhialetti da professoressa...
baci
@ Silvana: e no, il/la fortunata per lo stage deve passare per le forche caudine del colloquio di selezione eh eh eh!
@wonder perlina: chissà chissà ne riparliamo tra una ventina d'anni, sicuramente Mina è un grande esempio, ma il prezzo è giusto???
@ pinta: ma che mi hai visto??? sì occhialetti da prof, e tu quando organizzi un master di broderie?
un tema impossibile, come l'isola di Peter Pan. Io per ora non concilio, nel senso che ho abbandonato i sensi di colpa della voglia di onnipotenza/onnipresenza e faccio quello che posso. Se non e' abbastanza, rispondo: cercatevene un'altra.
Beh, io sono ancora lontana dalle assillanti questioni che descrivi nel post... Per ora l'università succhia tutto il mio sangue ed è anche un bene, così non ho tempo per pormi troppe domande sul futuro. O___o
Il mio contributo alle tue riflessioni è del genere consolatorio, declinato in "strisciata della carta di credito": passa dal mio blog e capirai. C'è una piccola sorpresa per tutte le lettrici.
Baci,
Ila
Io è meglio che non commento sennò potrei dire cose di cui dovermi poi pentire!
e con questo ho detto tutto!
;)
sei proprio fanatica...
la fortunata per lo stage non è ancora stata prescelta: difficile! tutte troppo preparate dopo il super master di Bricolo'.
WP cerco di fare quello che posso e non credere che fili tutto liscio! comincio a fare una gran fatica!
un bacio
Post a Comment