Incredibile ma vero.
Mission Impossible è riuscito nell'impresa che rischia di diventare un sogno per la maggior parte dei lavoratori italiani.
Dopo mesi e mesi spesi tra patronati, contributi non versati, cedolini smarriti, contributi non ricongiungibili (quelli dell'enasarco di quando faceva l'agente di commercio e alla fine con la liquidazione dovette ripagare tutto il campionario di caramelle Otello e di After Eight che invece di vendere s'era scorpacciato).
Dopo minacce di slittamento delle finestre di un anno, finalmente ci siamo:
Mission Impossible ha maturato la tanto sospirata pensione!
Io già vagheggio di cenette pronte, di weekendini organizzati con calma.
Lui promette di frequentare corsi di informatica e di cucina, di fare tutte le mille commissioni quotidiane, di andare in palestra, di mettere a posto il ripostiglio.
In attesa che dal primo luglio la vita cambi io, nel dubbio, continuo a ricamare.
Porta torte