Monday, October 05, 2009

Autocritica


Domenica mattina, mostra Hobby Show, impossibile mancare all’appuntamento annuale.
Artisticando ed io ci avventuriamo alla scoperta delle ultime novità del settore.
Perline a gogo, glissiamo sul decoupage, ci complimentiamo con la signora del punto palestrina, forse l’unica artista vera di tutta la fiera.
Ci perdiamo davanti alle stoffette per il quilting – ma una volta non si chiamava patchwork? – ore e ore per scegliere tra le mille fantasie i quadratini di stoffa più sfiziosi.

Alcuni costano più del Gronchi Rosa ma davanti ai ventaglietti giapponesi dei francesi di Joelle Tissu, è impossibile resistere.
Come al solito mi faccio catturare.
Non solo dalle chiusure per borsette e dalle riviste di Alexandra edizioni, ma dalle persone che mi circondano.
Pochi mariti, annoiati e succubi, si aggirano tra gli stand con l’aria frastornata, spesso travolti dalle Erinni che si avventano per seguire le dimostrazioni pratiche. Portare un uomo a questa fiera è l’errore che una moglie non dovrebbe mai fare.
Il terzo in ordine di gravità, dopo il farsi vedere con la tinta in testa e mentre ci si fa la ceretta alla peluria sul labbro superiore, i baffi per farla breve.
Pochi bambini scorrazzano con le spade di palloncini, e poi ci siamo noi: le bricoleuses.
E qui, ragazze mie, perdonatemi, che nessuna si offenda, ma mi scappa la ramanzina.
Mi riconosco, mi specchio nelle colleghe di hobby.
Faccio autocritica, tipo lavoratore giapponese al consiglio di fabbrica.
Scarpe comode, tipo pedule.
Messa in piega casalinga, tinta del supermercato, o capelli corti, della serie “sapessi che comodi, doccia e neanche li asciugo”.
Leggermente sovrappeso, fisico poco atletico, salvo quando si tratta di scattare per prendere al volo l’ultima pezza di lana da infeltrire.
Abbigliamento comodo, troppo comodo. Borsetta a tracolla antiscippo.
Basta è ora di reagire.
Va bene tutto: il cucito, la ceramica e la maglia ma almeno un sabato al mese farò un salto dal parrucchiere.
Devo compensare il crampo alla mano per il punto croce con dieci minuti al giorno di cyclette.
Riuscirò ad evitare i pasticcini mentre, knittando, sorseggio il thè.
E soprattutto la prossima volta compro biglietti di Erotika, visto che i segreti dell’uncinetto ormai li conosco tutti...

12 comments:

Creativando said...

Sigh . . . mi associo, mi associo a molti dei punti della tua autocritica . . . vada per la passione tricot e crochet (si dice così?), vada per il punto croce e quant'altro . . . ma non dimentichamoci che siamo DONNE con tutti gli annessi e connessi!!!
Va bene, quest'anno forse parteciperò all'edizione di Milano, ormai è quasi tutto deciso . . . ma alla prossima, vedi se trovi gli altri biglietti anche per me . . .
A presto!
Rita

wonder perlina said...

Che spirito di osservazione! Aggiungerei al parrucchiere una sana pulizia del viso, una ceretta completa (anche di barbetta al mento e ascelle), una manicure senza gel perché lo detesto e un paio di occhiali nuovi al mese (ne ho comprati un paio lilla che non si abbinano a niente), a queste cose non si dovrebbe poter rinunciare mai!!! I capelli cortissimi però sono troppo comodi da gestire anche se il taglio andrebbe ritoccato assolutamente ogni tre settimane al massimo per essere sempre veramente chic!

beloved&momi said...

...Io i baffi li stò facendo crescere...così almeno la visione della resina sul labbro superiore gliela evito!

Carmen said...

Troppo divertente! Ma si sa: gli artisti non hanno molto tempo per curare l'aspetto esteriore.
Mi unisco a te e faccio anche io autocritica. Mi trucco così raramente che ogni volta che lo faccio mi imbratto tutto il viso con il mascara, perchè puntualmente mi dimentico di essermi truccata e mi strofino gli occhi. Ma si può? Anche io mi dico sempre: - Devo darmi un tono. Da domani si cambia!
...Ma poi sono sempre la stessa!
Un bacio
Carmen

Daniela... said...

Mal comune mezzo gaudio....mi sa che ottobre è il mese dell'autocritica e dei buoni propositi, avevo postato qualcosa di simile giusto questa mattina.
Un abbraccio, Daniela

rachele said...

mi hai fatto veramente sorridere!! nei miei tempi migliori pensavo di scrivere un manuale ed intitolarlo "sesso e bricolage" , ma in questi ultimi giorni, fra lavoro , figli, casa, capelli incolti e tanta voglia di bricolare(dimenticavo il mal di schiena!!) mi sento proprio come una sfigabricoler!! è ora di reagire.. bricoler alla riscossa!!(non era mica mucche!!) ciao rachele

.C annA said...

:D :D :D
Vediamo un pò:

scarpe comode = SEMPRE, ANCHE DI DOMENICA E NELLE FESTE COMANDATE

messa in piega casalinga = NON MI è MAI INTERESSATO IMPARARE A FARLA

tinta del supermercato = MACCHèèè, PER PRINCIPIO RIGOROSAMENTE NATURE, OVVERO BIANCHISSIMI

capelli corti = LUNGHI E STOPPOSI, SENZA FORMA, E PER TANTO SEMPRE LEGATI A CODA DI CAVALLO BASSA

leggermente sovrappeso = LEGGERMENTE???

fisico poco atletico = POCO???

abbigliamento comodo = SUL TRASANDATO ANDANTE

borsetta a tracolla antiscippo = ESATTAMENTE


Ecco ora sai come identificare me tra la folla!
Sono peggio del peggio esistente! ^^

bricolo-chic said...

beh... se ci incontriamo sarà un bello spettacolino!!! Ma credo che stiamo tutte esagerando e poi siamo tanto BELLE DENTRO!!!! ps il cornetto con la nutella oggi era veramente speciale ;-))))))))

granadiriso said...

mi ci vedo nelle scarpe comode, nel jeans, nella borsetta tracolla (ma solo perchè ho le mani piene di acquisti) però la tinta e l'estetista (che fa quello che deve fare) cerco di incastrarla sempre.

Unknown said...

Beh, dài, dici che è davvero così tragico il panorama delle hobbiste? Io non mi ritrovo nel quadro che hai fatto. Sarò l'eccezione che conferma la regola? Dal parrucchiere ci vado e faccio riflessante/taglio/piega con regolarità. Ho una passione per gli smalti per unghie (che colleziono), dunque la manicure è sempre a posto. Adoro lo shopping e le scarpe sono la mia malattia (soprattutto le più scomode). Non sono in sovrappeso... Però, certo, non si sa mai, magari è solo questione di tempo e, una volta varcata la soglia del matrimonio, anch'io potrei diventare la moglie che mette ad asciugare sul calorifero mutandoni di cotone sbiadito, come descrive Hornby in "Alta Fedeltà". ^________^

Dài, ragazze, tirate fuori la femminilità sopita!!!!

I*

P.S. Divertentissimo questo articolo!

Mina said...

Io ci provo, ma immancabilmete dopo il tailleur da ufficio quando arrivo a casa ... si cambia canale: tuta larga e comoda, a giro collo, così non comprime la pancia, mollettone ai capelli, così non scendono sugli occhi e ovviamente trucco mai. Però le unghie ultimamente rifatte mi piacciono troppo: mi sento tanto diva!
La dieta ci provo ma sono troppo golosa ...
Nel frattempo viste le tue e le altre mille tentazioni che girano sui vostri blog, ho iniziato un gilet, una coperta matrimoniale, due asciugamani, una bordura per una tovaglia e poi ...non mi ricordo più.
Lavorate troppo! e mi fate venire i crampi alle mani e agli occhi!

Artisticando said...

Ve l'ho gia' detto: la natura vince sempre. Io ce l'ho nel DNA che passare due ore dall'estetista e' una tortura. Mi ci dovrebbero portare di peso e legarmi.
Mooolto piu' divertente rovistare fra le stoffette, mettere da parte le scatole chepossonosempreservire etc etc