Sunday, June 18, 2006

calcio


Quando ho dovuto iniziare ad interessarmi al calcio erano gli anni sessanta.
In prima elementare la prima domanda che gli altri ragazzini ti facevano era "Sei stata all'asilo?". Si perchè allora i bambini erano fortunati, stavano con la mamma fino ai sei anni, mica come oggi che ci vengono sbatacchiati già a tre mesi. Allora chi era stato all'asilo era una eccezione, per questo la domanda era così importante.
La seconda domanda era "di che squadra sei della Roma o della Lazio?". Alla quarta o quinta volta capii che dovevo prendere una decisione, non volevo passare per un'agnostica tutta la vita. Non fu facile, mamma era della Lazio, papà della Roma, e quindi non so perchè scelsi la Roma; la mia fu una scelta razionale, non certo di sentimenti, solo per poter dare una risposta chiara alla famosa domanda.
Erano i tempi in cui in tv sentivo le cronache e mi rimanevano impressi i nomi. Pizzaballa e Martiladonna non potevano non colpire la fantasia di una bambina!
Un altro momento saliente del mio rapporto con il calcio fu quando sentii per la prima volta l'espressione fuori gioco. Probabilmente quello che è rimasto nella mia memoria non è tanto nè il momento nè la vera curiosità, ma che quando chiesi a mio padre cosa significasse lui ci riflettè un po', poi disse: non è facile da spiegare. Invece lo spiegò talmente bene che io capii.

Da grande ho capito che se volevo entrare in una conversazione di uomini, ed essere presa in una minima considerazione, dovevo dire qualcosa di calcio. Per questo iniziai a leggere i titoli dei giornali, a ripetere la frase di un giornalista, insomma un piccolo episodio che potesse far credere all'auditorio che io fossi competente solo buttando lì un nome o un risultato.
Devo dire che ancora oggi funziona, basta dare il via all'argomento, senza necessariamente sciropparsi una partita intera o leggere la vita dei giocatori, ed io che sono una tuttologa lancio la palla gli altri la raccolgono, la conversazione la fanno loro ma pensano che io partecipi e che io sappia.

Funziona sì, funziona, e lo applico un po' in tutto, in fondo alle persona non importa quello che dicono gli altri durante una conversazione, aspettano solo il loro turno per parlare e, mentri gli altri parlano, pensano a cosa dire.

Che c'entra il mare con il calcio? Niente, solo che vorrei essere in vacanza.

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