Thursday, January 11, 2007

La nevicata dell'ottantacinque

Quella del 56 non me ricordo, sarei nata solo taaaaaanti anni dopo.

Quella dell'85 fu memorabile. Mi è tornata in mente in questo strano caldo inverno.

Era la notte dell'Epifania, stavo facendo la notte a mia madre in ospedale.
Chissà perchè si dice "fare la notte" la notte non si fa, si fa da sola, e quelle notti si fanno lentissime, non passano mai.
Il reparto si chiamava di medicina generale, oggi si chiamerebbe oncologia. Non scappi più ti dicono tutto. Nell'85 c'erano quattro donne ricoverate. Ognuna sapeva che le altre tre avevano il cancro, non sapeva di averlo anche lei, o forse lo aveva intuito ma non ne parlava.

Quella notte nevicò tantissimo, la mattina aprii la finestra e presi un po' di neve dal davanzale e la feci vedere a mamma. Mi stupii perchè a lei sembrò non importare più di tanto.
Invece io ne fui tanto felice, tornai a casa e invece di andare a dormire feci un pupazzo di neve sul terrazzo alto almeno un metro.
Avevo ventisette anni ma ero ancora capace di stupirmi, soprattutto di sperare.
Da lì a venti giorni le cose sarebbero cambiate all'improvviso.
Ed era solo l'inizio.

3 comments:

Clodina said...

Mamma racconta che nonno S. è morto proprio nel 56 l'anno della grossa nevicata.....

bricolo-chic said...

Non lo sapevo!
Che coincidenze eh? Speriamo non nevichi per tanti tanti anni!

Artisticando said...

Durante una delle notti, mamma disse: "il 25, non un giorno prima, non un giorno dopo".