Era un brutto periodo per le ragazze Hr.
Nervose, stanche, la stagione era iniziata faticosamente. Un grande cambiamento al vertice, il bel gm straniero e carismatico le aveva mollate, una grande sfida da affrontare senza un leader si presentava come l'ultima tappa in salita al giro di Italia.
E quindi se la prendevano l'una con l'altra: irritabili, scontente, ogni occasione era buona per un permale, per una lacrima, per una lamentela, e il loro capo diretto non sapeva come ricreare il clima di un tempo, la confidenza, il piacere di lavorare insieme. Allora le venne una idea brillante: una serata a teatro - prima due chiacchiere, speriamo sia divertente, regalano anche un libro vediamo se è vero che con le risorse umane ci si può divertire e insieme riflettere con nuovi spunti, nuovi temi - magari sarebbero ripartite alla grande per il rush finale.
Beh, Fantozzi al confronto avrebbe sfigurato.
Le si presentarono le due, una appena stata dal dentista per una cura canalare si poteva immaginare la voglia che aveva di infilarsi sotto le pezze invece che stare lì, l'altra con la pressione alta e pasticchetta e impicci con le figlie, solita storia figli piccoli problemi piccoli, figli grandi ect.
Però lei non si perse d'animo e si fece la mezz'ora di fila in mezzo alla bolgia per prendere il biglietto, lei che non faceva la fila nemmeno per comprare il pane, ma resistette, in fondo se c'era tanta gente voleva dire che il guru meritava, lo spettacolo sarebbe stato carino, la serata riuscita.
Iniziò lo spettacolo...come sempre l'inizio fu un po' stentato ma forse si sarebbe ripreso, oddio ma è milanese, no genovese senza carattere perdippiù.
Strappate le prime risate con la solita battuta sui romani e milanesi, un video che non partiva, un neonato piangeva (sì una sfigata si era portata il neonato a teatro e lo allattava pure), lui attaccò la solfa sul figlio di sei anni e quante soddisfazioni bla bla bla che per fortuna esiste la carta di Treviso sennò se lo sarebbe portato sul palco; il massimo dell'interattività: A chi non è mai capitato che... alzi la mano...
Un attimo di silenzio, trambusto un tizio si sente male, "c'è un medico in sala", si alza pallido, vomitando, e il cretino sul palco non riusce a gestire il fuori programma. Lo portano via che è un cencio ma soprattutto figura di merda con i colleghi, carriera sfranta.
Le tre si trascinarono a stento fino alla fine del primo tempo, l'occasione per tagliare la corda durante l'intervallo è unica. Non se la lasciarono scappare.
Fuori diluviava, una stava vicino casa per fortuna, 'notte a domani, l'altra si beccò l'acqua ed era stata pure dal parrucchiere.
Vabbè almeno ci aveva provato, never give up, la prossima sarebbe andata meglio.