Succede un lunedì che è peggio di tutti gli altri lunedì.
Che apri la porta di casa alle nove e ti assale l'afa e quel povero cagnetto è già mezzo lessato.
Che sei in ritardo come al solito, arrivi in ufficio trafelata e il collega ti fa notare che a causa di due dei tuoi farà una figuraccia. E puntualmente la fa.
E così alle 9,35 già ti gira male che ne basta per il resto della settimana, e da allora in poi è un crescendo di episodi - "delega" ti fanno, "tu non deleghi" e ci credo che non delego quelle rare volte te ne fanno pentire - e cerchi le persone e non le trovi che si sono andate a fare il caffettino perchè giustamente a inizio settimana dopo un'ora di lavoro hanno bisogno di qualcosa che le tiri sù, e via con piacevolezze del genere.
E poi all'improvviso arriva la telefonata che ti svolta la giornata.
Amico mazarese, accento inconfondibile, che di solito ti telefona per farti rosicare "mi sono preso una mezza giornata e me ne sono andato al mmaaare", e invece stavolta trafelato ti dice che non solo si è preso la mezza giornata ma pure un bel bimbetto di otto anni di Saraievo, orfano che solo dopo una guerra ce ne sono tanti in una città, per un mese di vacanza.
"Sai mi hanno detto ieri mattina, arriva il pullman e uno non lo abbiamo ancora sistemato, che facevamo? Non ci abbiamo pensato un momento, in qualche modo si farà".
Sono fatti così i due: 10% incoscienza, 10% follia, 100% cuore.
E sì, il cuore, se lo butti oltre l'ostacolo non lo perdi, anzi è lui che ti tira dall'altra parte, hoplà sembra tutto facile, così.
E il mitico Ciccio, piccolo grande uomo, che fa da mediatore culturale con il nuovo arrivato e se lo abbraccia e finalmente un amichetto con cui giocare, che 'ste cuginette femmine sono un tantino noiose e il cuginetto maschio ancora troppo piccolo per giocare a macchinette e a pallone.
Per fortuna il resto passa, le arrabbiature, le persone scorrette, i pressappochisti, i fannulloni che quando passi cominciano a correre in ordine sparso effetto geco quando accendi la luce.
Questi non contano.
Una telefonata così ti riempie la vita.