Metti una mattina a Testaccio, che vai per cercare un negozietto di ciaffi bambole e presepi, con piede sifolino che ti arranca dietro che fa un po' freddino e la caviglia non si scioglie.
Lo trovi chiuso. Quindi fai un giretto nel quartiere che non è il tuo e ti sembra quasi un viaggio all'estero.
Nel bar c'è la maniglia per salire lo scalino ed entrare, come sull'autobus, si vede che i clienti non sono giovanissimi. E incontri un vecchietto, cappello in testa con i nastrini della Roma sulle falde. Lascia un euro di mancia, sarà generoso o non capisce ancora le monete in euro? Prende il caffè e lo porta alla moglie seduta al tavolino. Un gesto amorevole turbato da lei che lo apostrofa come solo le moglie sanno fare: " e quanto zucchero ci metti, ti vuoi far venire la diabete", e allora capisci che si preoccupa per lui, in fondo lo ama da più di mezzo secolo.
Le bancarelle del mercato, con i maglioni a dieci euro, ed è divertente attaccar bottone con la signora indecisa se prendere quello verde, non la incoraggi certo con il tuo "chi di verde si veste in sua beltà confida...ma con un foularino intorno al collo".
Il bimbetto marocchino, o tunisino, chissà, con il suo cappottino a quadri che solo a quattro anni si porta così, che si fa fare la foto dalla mamma davanti al club della Roma con il pollice alzato e un bel sorriso fiero. Adesso è romano al cento per cento.
Il giornalaio è un raro esempio di efficiente marketing applicato al mercato. Una parte affaccia sulla piazza, il retro anche è aperto ed affaccia sul mercato e, caso più unico che raro, ha tutte le riviste di uncinetto, maglia e altre arti varie, ben esposte larghe larghe che si puoi passare un'ora a rimirarle.
Altro che quelle edicole che le tengono rinchiuse in una vetrinetta e che se ne vuoi sfogliare una poi te la devi comprare anche se dentro non c'è niente e costa cinque euro, solo perchè hai fatto uscire l'edicolante e poi sennò ti guarda storto.
Come sempre zigzagando tra i banchi del mercato, schivando quelli del pesce che puzzano e piede sifolino brontola, ti ricordi di tua madre e di quando andavate insieme al mercato di San Giovanni di Dio e lei comprava solo dai vignaroli. Poi scovi, esposti tra la frutta esotica, i sacchetti di lenticchie del paese di lei e ti sembra un po' troppo per essere solo una coincidenza. Il vecchietto che sta lì a fare presenza, perchè si capisce che ormai il banco lo gestiscono i figli, ti offre una noce, ci scambi due battute, e poi ti tocca comprarne tre etti almeno.
Un altro mondo, nella tua città, a due passi. Se solo avessi voglia un po' più spesso di farli questi due passi avventurosi spezzeresti il cerchio dei soliti giri: casa vicini ufficio colleghi negozi conosciuti.
Anno nuovo ci proviamo.
Sunday, December 31, 2006
Subscribe to:
Post Comments (Atom)
No comments:
Post a Comment