Monday, August 27, 2007
Don't shoot me
Oggi ne ho la certezza, mio padre mi salvò la vita, ma il prezzo che dovette pagare fu carissimo.
Firenze, 1973 " i miei amici vanno a Bologna, in macchina, a vedere il concerto di Elton John, vado anche io".
Era il periodo in cui adoravo Elton John, dizionario in una mano, copertina dell'ellepi nell'altra, traducevo tutte le canzoni. Le mie prime, uniche vere, lezioni di inglese.
Lui dovette scegliere tra accontentare la figlia - ma la strada tra Firenze e Bologna è brutta, tratto appenninico, tutta curve e gallerie, e i tuoi amici hanno vent'anni, prime esperienze con la patente, tornate di notte - e non farla rischiare, rischiando lui però, che lei lo odiasse per il suo rifiuto, anzi avendone quasi la certezza.
Mi proibì di andare e, come previsto, io lo odiai.
Ogni volta che sento di un concerto di Elton John in Italia, ci ripenso, mi è rimasto proprio qui (cenno con dito sulla gola).
Ma ci ripenso anche quando sento degli infiniti incidenti del sabato sera, della ragazzina di sedici anni travolta da un pirata alle quattro di notte.
Questa chiaramente è la lettura che ne faccio oggi che sono passati più di trent'anni. Allora fu ben diverso.
Nella vita bisogna fare delle scelte: tra farsi amare da una figlia rischiando di farle perdere tutto, e farsi odiare da lei perdendola, lui scelse la seconda opzione, la più giusta e come sempre la più difficile.
Poi accaddero tante altre cose, ma questa è un'altra storia.
Qualcuno ha notizie del prossimo concerto di Elton in Italia?
Lettura consigliata: Elogio della Disciplina - Bernhard Bueb
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