Come se la vita non fosse abbastanza complicata di suo, un giorno si alza qualcuno e inventa il Dress Code.
Il Dress Code è una delle mille subdole insidiose regole degli uffici e in genere del mondo.
Cioè ti dicono come ti devi vestire.
Il che di per sè sarebbe un grande aiuto ma non è che ti spiegano per benino, no ti sbattono lì il termine inglese.
Perchè non bastava "abito scuro" sugli inviti, quelli col RSVP, che capivi che se non avevi l'abito lungo scollato era meglio che rimanevi a casa.
Non bastava che sapevi già che ai matrimoni non ti devi vestire di bianco, no era troppo poco.
Business Attire sarebbe che ti devi mettere il taillerino da sciuretta che fa tanto donna manager.
Casual vuol dire che ti puoi rilassare ed evitare il tacchetto e la giacchettina.
Ma attenzione alla sfumatura dello Smart Casual, cioè che se non ti presenti come minimo con la Lacoste, il jeansetto carino, le tods e la borsetta firmata e soprattutto della misura giusta, ti senti una sfigata tutta la sera.
Ma l'errore più madornale , il rischio maggiore è essere overdressed. Cioè che hai sbagliato la sfumatura di dress code e ti sei vestita di un tono troppo elegante, facendo la figura della burina.
Oppure c'è l'alternativa.
Ti presenti al matrimonio della tua amica con le espadrillas rosse almeno c'hanno da parlare per anni quando rivedono le foto, invece di fare la conta dei parenti sopravvissuti.
Te ne freghi del trend modaiolo delle borsette piccole e pertanto inutili, e ti presenti col borsaccone firmato Omnia mea mecum porto, che pesa come un cane morto, ma almeno se ti serve una penna la trovi.
Tanto comunque il dubbio se il gessato si porti o meno dopo le sei di sera ti tormenterà tutta la vita, quindi perchè affaticarsi?
Aspettate solo che sia finito il giacchetto su cui lavoro da un anno.
Mi supplicheranno di aggiungere Bricolo-chic al loro fottuto Dress code, ma dubito che cederò i diritti.
Thursday, June 14, 2007
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