Saturday, December 02, 2006

Visualizza bricolo

"...ma quando bricolo-chic si dedica alla maglia è in vestaglia di seta e appena uscita dal parrucchiere o tutone felpato e mollettone in testa?"

Domanda retorica.

La seta è scomoda, scivola via e la cinta non tiene, è fredda, il pigiama di seta si infila nel sedere.
Il tutone o vestaglia felpata fanno pendat con lana ferri e uncinetto.
La morbidezza si addice ad un real bricolo, non la viscidezza.
Il parrucchiere è per chi non ha niente di meglio da fare che passare un paio di ore a leggere riviste cretine, a farsi massacrare il cuoio capelluto rimirandosi le rughette in uno specchio.
Real bricolo si lava i capelli in casa e, mentre l'asciugamano a turbante fa il suo dovere ed elimina quintali di umidità dai quintali di ricci, trova il tempo per sferruzzare e mentre si stira le ciocche ad una ad una per non sembrare una rappresentazione post moderna della Medusa, ogni quarto d'ora fa una pausa per far riposare le braccia ed approfitta per andare a rovistare nella stanza delle meraviglie.

Ma il mollettone mai, a parte che fa venire il mal di testa, vuoi mettere quanto è più comodo il fazzoletto turchese a fiori da contadina bielorussa, a trattenere i capelli?

Sì forse non sarà un gran spettacolo un bricolo-chic all'opera, specie se ha gli occhi abbottati per un film strappalacrime o per un gran dispiacere, ma la foto della Kate Hepburn forse potrebbe ispirare.

Vabbè in un'altra vita, forse

Friday, December 01, 2006

Fama & maglia


Una soubrette anni cinquanta
Una elegante attrice dalla bellezza fuori dai canoni del suo tempo
Una famosa attrice del cinema in bianco e nero
Una atomica star di Hollywood
Una moderna interprete di maliziosi telefilm anni novanta
Una manager di oggi

Donne famose con l'hobby della maglia.

Parlo di Doris Day, Katherine Hepburn, Bette Davis, Rita Hayworth, Sara Jessica Parker e Bricolo-chic, ca va sans dire

Sunday, November 26, 2006

Decisioni

Per prendere una decisione ottimale si devono analizzare tutti gli elementi conosciuti e fare previsioni sulle conseguenze della decisione presa. Gli altri ti possono aiutare dandoti dei consigli, aprendoti altri scenari, ma talvolta riescono solo a crearti ancora un po' più di confusione.
Purtroppo è proprio vero: alla fine la decisione è tua e nel momento della decisione si è sempre soli.
Sono abituata a prendere decisioni importanti per questo... ho fatto la seconda muffola anzichè
disfare la prima.
Non potevo lasciare questo meraviglioso collo senza le muffole abbinate e poi la lana melange avanzata era troppo poca per qualsiasi altra cosa. E' stata dura decidere ma alla fine ce l'ho fatta. Tapino chi riceverà le muffole in regalo.

Saturday, November 25, 2006

dubbi amletici


La disfo o faccio la seconda?

Wednesday, November 22, 2006

botta di vita


Era un brutto periodo per le ragazze Hr.

Nervose, stanche, la stagione era iniziata faticosamente. Un grande cambiamento al vertice, il bel gm straniero e carismatico le aveva mollate, una grande sfida da affrontare senza un leader si presentava come l'ultima tappa in salita al giro di Italia.

E quindi se la prendevano l'una con l'altra: irritabili, scontente, ogni occasione era buona per un permale, per una lacrima, per una lamentela, e il loro capo diretto non sapeva come ricreare il clima di un tempo, la confidenza, il piacere di lavorare insieme. Allora le venne una idea brillante: una serata a teatro - prima due chiacchiere, speriamo sia divertente, regalano anche un libro vediamo se è vero che con le risorse umane ci si può divertire e insieme riflettere con nuovi spunti, nuovi temi - magari sarebbero ripartite alla grande per il rush finale.

Beh, Fantozzi al confronto avrebbe sfigurato.

Le si presentarono le due, una appena stata dal dentista per una cura canalare si poteva immaginare la voglia che aveva di infilarsi sotto le pezze invece che stare lì, l'altra con la pressione alta e pasticchetta e impicci con le figlie, solita storia figli piccoli problemi piccoli, figli grandi ect.

Però lei non si perse d'animo e si fece la mezz'ora di fila in mezzo alla bolgia per prendere il biglietto, lei che non faceva la fila nemmeno per comprare il pane, ma resistette, in fondo se c'era tanta gente voleva dire che il guru meritava, lo spettacolo sarebbe stato carino, la serata riuscita.

Iniziò lo spettacolo...come sempre l'inizio fu un po' stentato ma forse si sarebbe ripreso, oddio ma è milanese, no genovese senza carattere perdippiù.

Strappate le prime risate con la solita battuta sui romani e milanesi, un video che non partiva, un neonato piangeva (sì una sfigata si era portata il neonato a teatro e lo allattava pure), lui attaccò la solfa sul figlio di sei anni e quante soddisfazioni bla bla bla che per fortuna esiste la carta di Treviso sennò se lo sarebbe portato sul palco; il massimo dell'interattività: A chi non è mai capitato che... alzi la mano...

Un attimo di silenzio, trambusto un tizio si sente male, "c'è un medico in sala", si alza pallido, vomitando, e il cretino sul palco non riusce a gestire il fuori programma. Lo portano via che è un cencio ma soprattutto figura di merda con i colleghi, carriera sfranta.

Le tre si trascinarono a stento fino alla fine del primo tempo, l'occasione per tagliare la corda durante l'intervallo è unica. Non se la lasciarono scappare.

Fuori diluviava, una stava vicino casa per fortuna, 'notte a domani, l'altra si beccò l'acqua ed era stata pure dal parrucchiere.


Vabbè almeno ci aveva provato, never give up, la prossima sarebbe andata meglio.


Saturday, November 18, 2006

bottino

I gioielli della corona?

Topkapi?

Il diamante Krupp o il diamante Taylor-Burton?

La collezione Cartier 1930?
L'intera gamma di colori di Nudo di Pomellato?

Macchè questo è quello che si chiama un bel bottino:

2 mega gomitoli blu punzecchiato e carta da zucchero da 500 gr. cad.

per fare due poncho

gomitoli vari colori lana Vanessa non guastano mai

100 gr. melange dall'arancio al fucsia passando dal lilla per un collo

100 gr. melange viola blu marrone e chissà che altro per ...?

300 gr. di nuance viola per coprispalle

che se non dovessi finire quella cavolo di presentazione starei già a sferruzzare, vabbè per fortuna domani è domenica

Thursday, November 16, 2006

finito!

Per gli scettici, io per prima, ecco il collo ai ferri bell'è finito. E l'ho finito pure prima di stare a casa con l'influenza. Anzi l'ho fatto anche un po' troppo largo, potevo risparmiarmi almeno una ventina di ferri.






Adesso ho scoperto un punto all'uncinetto niente male e ho fatto una sciarpa, il colore è il solito senape ma niente paura ho finito i due gomitoli rimasti. Forse ci metto due ponpon ( o si dice pompom?).

Monday, November 13, 2006

ciao

Ogni tanto un flash... adesso ti telefono... ah no non posso

Tuesday, November 07, 2006

food


ravioli ricotta e spinaci- mamma
ricotta zuccherò e polvere di caffè- papà
pane acqua e zucchero - nonna
patate al potacchio - l'altra nonna
nutella bicolore - io
pasta pomodoro mozzarella basilico cd. fresca - marito
fichi (fe li fiete mangiati tutti foi) sorella
pasta noci zucchero e cannella - zio S. a Natale
tramezzino - 22 anni di lavoro
pescetti di liquerizia - big boss
pasta col sugo degli involtini - zia A.
senape - altra sorella (poi te la spiego)

quando il legame tra te ed il cibo è così forte ancora ti domandi perchè non sei mai riuscita a fare una dieta?

Friday, November 03, 2006

conflitto generazionale

Venti anni di esperienza lavorativa, e di vita, in più non contano nulla?

I problemi si risolvono con l'intelligenza, non con l'esperienza?

Risolvere i problemi con l'esperienza significa ricalcare vecchi modelli, vecchie soluzioni e quindi si rischia di ripetere gli stessi errori?
Un giovane può dare ad una azienda lo stesso contributo di un lavoratore "maturo", anzi di più per questo deve essere pagato la stessa cifra?

Food for thoughts

Tanto per cominciare l'intelligenza non la perdi per strada durante gli anni, anzi la trasformi. Da semplice logica la arricchisci con tutti gli altri tipi di intelligenza, ammesso che non tu non li abbia già tutti per questioni di dna.
Intelligenza creativa per esempio come dimostra il mio favoloso book dei lavori da fare

Wednesday, November 01, 2006

diritti del bricoleur


Sono molto molto soddisfatta di me stessa. Incurante di buste, bustine e cestini pieni di lavoretti non finiti (un gilet bianco fatto di mille fiorellini d'irlanda, una copertina old america, una maglioncino nero ai ferri, una borsetta di paglia decorata, etc. etc.) ieri sera ho iniziato ai ferri un collo di maglia rosa.
Sono soddisfatta perchè pienamente consapevole del fatto che non lo finirò mai e questo non mi crea nessuna frustrazione nè, udite udite, sensi di colpa.
Stamattina ho avuto una illuminazione.
Tanti anni fa mi sentivo in colpa, come se avessi compiuto un orrendo crimine, se non finivo di leggere un libro.
Poi è arrivato Daniel Pennac con i suoi diritti del lettore.
Il terzo diritto recita: Il diritto di non finire un libro.
E che dire della sublime poesia del secondo: Il diritto di saltare le pagine.
Finalmente liberata, adesso sono piena di libri non finiti, che leggerezza!

Ho deciso quindi di applicare questi teoremi anche ai lavoretti:

I DIRITTI DI BRICOLO-CHIC
I il diritto di cominciarne mille e di finirne forse uno
II il diritto di continuare a comprare impicci per farne altri
III il diritto di regalarli ad inconsapevoli ignare vittime
IV il diritto di fare schifezze
V il diritto (sommo diritto) di avere una camera dove lasciare tutto in disordine
VI il diritto di comprare riviste specializzate da leggere e rileggere
VII il diritto di ritagliarle e farsi un book dei lavoretti che si vogliono fare
VIII il diritto di disfare mille volte un lavoro che non ti piace come viene (che gusto riaggomitolare)
IX il diritto di perdere tempo a fare cose inutili
X per il decimo diritto, nel mio solito spirito democratico ed altruista apro un dibattito: aspetto i vostri diritti


ps il libro liberatorio di Pennac è "Come un romanzo" che consiglio a tutti i portatori insani di sensi di colpa e che naturalmente non ho finito

Thursday, October 26, 2006

riponete i fazzoletti


Sì, dopo un breve sentimentale cedimento sono tornata in me stessa: quella cinica sarcastica forastica che già a dodici anni prendeva a ciavattate i maschi (e non ha ancora smesso).

Finalmente la linea internet è tornata, forse anche un po' di energia. Ho mollato la papaya fermentata e attaccato con le pasticche di ferro forse sono un po' più serie e chissà magari vedrò anche un medico prima o poi.

E oggi, UDITE UDITE, ho fatto un'altra follia: sono uscita dall'ufficio alle 17.45! Parrucchiere e spesa al supermerkato. E' incredibile il mondo che ti si apre davanti a quell'ora, si farebbe in tempo a viverne quattro di vite.

Dai se tutto va bene riprendo anche in mano gli attrezzi da lavoro e faccio qualche altra schifezza bricolo-chic style è tornata la stagione della lana.

Intanto beccatevi il gattaccio fatto secoli fa che quando sali la scala ce l'hai proprio davanti e ti fa prendere un colpo.

Sunday, October 22, 2006

dedicato



Cinquant'anni di matrimonio. Se anche finalmente mi sposassi, non credo potrei mai festeggiarli se non a 100 anni, ma sì non mettiamo limiti alla divina provvidenza.
Due zii invece li hanno festeggiati in questi giorni, ed io ingrata nipotastra non solo non lo sapevo ma quando l'ho saputo non ho fatto neanche una telefonata. Ma in famiglia siamo così, un po' forastici.
E poi mica due zii qualsiasi (e non ne ho di zii qualsiasi) sono lo spot del matrimonio!
Lui ha studiato a lume di candela e poi lavorato duro per anni, mi ha insegnato che legittimo si scrive con una g sola perchè deriva da legis e non da legge, mi ha regalato la calcolatrice Texas Instruments a led rossi per fare la maturità.
Lei è la moglie mamma perfetta, figli in quantità e trovava amore anche per le nipotine che ogni tanto le venivano affidate, come se sei figli fossero pochi, e ha tentato invano di insegnarmi che una donna deve stare a casa e badare ai figli e supportare il marito perchè è l'uomo che deve lavorare. Figurati negli anni settanta femminismo in quantità industriali e figlia di cotanta madre non le ho dato retta ed accese discussioni con lei mentre le cuginette mi guardavano mentre arringavo con la foga di una suffragetta (zio suffragetta si scrive con una g o due?).
Chi avrà avuto ragione?
Io qualche dubbio comincio ad averlo, credo lei, granitica, non ne sia stata neanche sfiorata, in fondo a lei la vita ha dato ragione. Per me si vedrà.
Sarà arrivato il momento di ringraziarli questi zii? Negli anni ho pensato molto su come farlo, parlare di me non sono brava, scrivere è più facile, una lettera l'ho pensata mille volte, poi mai scritta.
Per dirla all'americana, come insegnano i guru del management, cari zietti voi siete l'incarnazione vivente del Leading by example:
Grazie per avermi insegnato che una famiglia in cui i genitori vanno d'accordo può esistere
Grazie per avermi comprato il loden verde
Grazie per le vacanze a Pratola a giocare a tamburello
Grazie per le vacanze a Lavinio sempre dentro l'acqua e avevi ragione tu zia che pronosticavi reumatismi a 30 anni
Grazie per avermi permesso di finire gli studi
Ma soprattutto grazie per avermi insegnato con l'esempio a prendermi cura di una sorella in difficoltà e delle sue figlie.

Monday, October 16, 2006

autostima

Ma sì in fondo che mi manca?
Sono bella
ricca
intelligente
simpatica
spiritosa
alta (non come il dna prometteva ma mi accontento)
finta magra (o finta cicciona)
tutti mi adorano
tutti mi cercano
faccio bellissimi lavoretti che su sky paint your life fanno certe schifezze che non si sà
quindi perchè lamentarsi?

Ha ragione cuginetta farmacista, e si vede che lei se ne intende di donne sull'orlo delle crisi di nervi, doppia camomilla concentrata e poi si riparte.

Che in fondo è la storia della mia vita: baratro, risalita, un po' di quiete, non troppa mi raccomando, la quiete dà assuefazione.

Mi spiace non pubblico lavoretti da un po' di tempo: primo perchè bloggo dall'ufficio, secondo perchè non ne ho di recenti, chiedo venia ai miei fans.

Si perchè oltre alle doti di cui sopra ho anche i fans del blog, ma non concedo nè autografi nè interviste, non spingete please.

Thursday, October 12, 2006

pausa di riflessione

linea internet guasta
dodici ore in ufficio
capelli da pazza
casa in subbuglio
cambio di stagione imminente
collaboratrice domestica malata
dolore alla spalla che si ripercuote fino alla sommità della testa
cibarie e generi di prima necessità che il giovedì cominciano a scarseggiare
accudimento di piede sifolino che se non comincia a camminare glielo taglio quel piede

AHAHAHAHAHAHAHA ME CE MANCAVA SOLO IL PENSIERO DEL BLOG DA AGGIORNARE AHAHAHAHAHAHAHAHAIUTOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO