Alcune persone interpretano il mondo del lavoro come una prigione.
Come una parete su cui mettere solo le tacche che segnano gli anni che accumulano per la pensione.
(nessun riferimento a chi dopo quaranta anni di eccezionale carriera giustamente conta i mesi che la separano al dedicarsi a tempo pieno ai suoi meravigliosi hobby creativi, non dimenticando che grazie al lavoro se li può permettere)
Poi ci sono altre persone, come
Mina e la prof , che dedicano il loro entuasiasmo con passione sia alla singola scartoffia che al progetto di lavoro più importante e coinvolgono e trascinano decine di persone.
Per loro non esiste un problema ma solo una soluzione, non ci sono ostacoli ma solo rincorse e salti da fare possibilmente in compagnia.
Mina e la prof hanno organizzato una bellissima gita al
castello di Giulio II.
Tre studentesse del quinto hanno fatto da guide turistiche in erba, un gruppo di colleghi ha evaso per due ore la routine lavorativa o investito il giorno di riposo per un soffio di cultura e di sole. Senza dimenticare due imprenditori che con poco preavviso in un minuto hanno liberato la loro fittissima agenda per godersi una occasione unica.
Tutte persone che sanno alzare lo sguardo.
E ho scoperto cosa è la
pittura grottesca (chissà che io riesca ad uscire dal vortice dei rami di ulivo e non mi dedichi a quella che il Vasari definiva
una specie di pittura licenziosa e ridicola molto).
Ho sentito e respirato l'aria dei
papi guerrieri e riscoperto che il
nepotismo in Italia affonda le sue radici in secoli e secoli fa.
Sì proprio io che in storia fui rimandata a settembre...
Ho scoperto che ci sono persone fortunate che vivono in un posto incredibile,
il borghetto di gregoriopoli, sembra il set di un film come il Marchese del Grillo o In nome del Papa Re, invece è solo l'incredibile Italia normale.
Se in Italia ci fossero per ogni azienda una persona come Mina e una come la prof, che interpretano il lavoro non come una galera ma come una leva, un punto di appoggio per mirare in alto proprio come le feritoie del castello, credo proprio che questo sarebbe un paese migliore.